Descrizione
L’uso rituale dei Salmi, sia come forma di preghiera privilegiata, che come orma operativa di tipo magico è stato nei secoli ben conosciuto e praticato nell’occidente cristiano; sia come uso colto e organizzato negli eremi tebaici o nei cenobiti degli ordini religiosi, che nelle forme più estreme della stregoneria o della superstizione popolare. La loro caratteristica di preghiera “ortodossa”, in quanto compresa nei libri sacri della cristianità, ne ha fatto una sorta di invocazione magica quasi lecita ed era per ciò tanto più efficace quanto più rassicurante per chi la usava a livello popolare. L’uso magico dei Salmi da parte degli ordini religiosi, ufficializzato primamente dalla Regola di San Benedetto, seguiva un raffinatissimo codice magico-ermetico, fondato tecnicamente sulla sequenza caldea delle ore magiche e teoricamente sull’influenza analogica dei pianeti astrologici. Questi nuovi e rivelatori strumenti di comprensione, uniti alla corretta divulgazione della ritualità ebraica da parte dello Sholem e della sua scuola ci permettono di definire e ricostruire con sufficiente puntualità l’uso tradizionale dei Salmi e quindi verificare la possibilità del loro uso operativo all’interno di un Ordine iniziatico.