Descrizione
Ciascuna delle dodici liriche immettono il lettore in una dimensione nella quale il metafisico si apre alla conoscenza ed alla diretta sperimentazione attraverso una gamma di sollecitazioni percettive ed emozionali. L’immaginazione, in tale dimensione, attraverso la qualità delle sensazioni e l’aristocrazia della sensibilità, dona la possibilità di raggiungere una conoscenza dove realtà e fantasia, pensiero e natura cessano il loro innato dualismo e confluiscono in una innovata prospettazione della realtà. Più il lettore si immerge e più nettamente potrà avvertire lo Spirito immanente nelle cose confermare l’esistenza di un ponte tra l’uomo ed il trascendente. Ogni separazione è innaturale; anche il tempo contribuisce a sclerotizzare le nostre possibilità di comprensione dell’unità, attraverso la falsa esperienza della divisione della realtà in passato, presente e futuro. La nostra immaginazione rappresenta la componente più nobile dell’uomo e quindi quella parte che ci assimila, che ci fa odorare il profumo del trascendente; noi così spezziamo il particolare che ci impantana inutilmente percependo invece che ogni suono, ogni colore, ogni sfumatura diventa un potente stimolo alle elaborazioni del pensiero immaginativo sino a condurci alla contemplazione della filigrana sottostante ed alla dilatazione del nostro intelletto sino alla contemplazione dell’infinito.