Descrizione
L’opinione generalmente accettata che nega agli ebrei la credenza nell’immortalità dell’anima, che non ne riconosce alcuna traccia nei loro libri sacri e che ne deduce che questo dogma capitale era estraneo alle loro idee e alla loro morale, è un errore di fatto, un pregiudizio storico. Sarebbe difficile giustificare come la popolazione deista e monoteista per eccellenza, la popolazione la cui intera vita era permeata dalla credenza in Dio, possa essere rimasta estranea a una credenza inseparabile da questa tradizione. Anche se una società potesse esistere senza credere nell’immoralità dell’anima, la sua organizzazione sarebbe comunque imperfetta e incapace di ulteriori miglioramenti. Senza la fede in una vita futura (l’uomo considera la vita terrena come il suo bene supremo) tutte le azioni dell’uomo avrebbero l’egoismo come punto di partenza e come fine; che motivo può avrebbe sacrificare la propria vita o il proprio interesse alla virtù, alla giustizia, alla società?