Descrizione
La visione del tutto, della scintilla di divino che c’è in ognuno di noi e che anela il ritorno, la convinzione che tutto accada secondo un piano e che noi siamo ciò che pensiamo sono concetti alla radice di tutte le religioni, filosofie e scienze. L’autore, nell’indicare l’intuizione come ponte tra noi e la mente universale, esplicita, in forme diverse, la nozione fisico-quantistica di Campo Unificato d’Informazione; un’elegante definizione di ciò che Carl Gustav Jung definì Inconscio Collettivo. Jinarajadasa illustra, sinteticamente, la situazione economica e sociale; il ruolo della scienza, della Teosofia, della cultura e del destino dell’umanità; il principio di bellezza e la mente divina; per chiudere con la religione e la filantropia della Libera Muratoria. L’aspetto educativo dei bambini, sin dalla più tenera età, e la costruzione di “uomini nuovi”, riferendosi a giganti dell’educazione quali Pestalozzi, Froebel e Motessori, è il tema centrale che percorre tutto il testo.