Descrizione
Voleva raccontare la sua storia, quella che nemmeno lui, Aldebaran, era certo di ricordare bene e di aver capito per intero. Avrebbe proceduto a tappe, per lampi, strappi, incontri, casi strani, suggestioni, piccoli misteri, giochi, nudità, paradossi, illusioni, follie, citazioni, favole. Discontinuità e continuità legheranno gli scritti tra loro con l’unico fine di costruire suggestioni, malìe… Il filo delle pagine, quello che rilega il libro, era avvolto su di un rocchetto di legno storto, tornito senza troppi perfezionismi, complice del vivere del Nostro. Aldebaran evocherà ancora una volta déi solitari, smarriti, stupiti di esistere nonostante tutto. Assieme si desterà un vento misterioso che sa giocare con le nuvole facendone filtrare la luce. Il Nostro ha, nella sua borsa, mille e mille racconti, veri dei molteplici volti della Realtà. Le linee che disegnano le montagne vi saranno le stesse che l’Universo ha progettato per le coste del mare. Consapevole dell’inadeguatezza della parola, il Nostro riprenderà un filo che è balenante, che si comporta come la balena: emergerà quel poco che serva a respirare e poi si immergerà nella poetica del mistero. Profondità e altezze si allacceranno proiettandosi verso l’Infinito: Aldebaran racconta.