Descrizione
Un secolo comprende cinque o quattro generazioni: troppe poche, quindi ne sono trascorsedalla Rivoluzione d’Ottobre, per tracciarne un bilancio. In fondo, erano solo i nostri bisnonni, i testimoni di quegli eventi! E l’onda – piuttosto: lo tsunami – scatenato da quegli eventi ha sconvolto il pianeta, ed ancora oggi genera conseguenze. È ovvio che, oltre alle fazioni combattenti, si siano formate opinioni diverse, tanto contrastanti, da essere causa di ulteriori bagni di sangue, forse non ancora conclusi. Ora, a distanza esatta di un secolo, sette autori, sette personalità dalla formazione e dalla cultura diversa, si riuniscono qui, per esporre dei punti di vista, staccati dal gorgo torbido della passione di parte. Né incensamenti, né maledizioni! ma sette valutazioni serene. Mentre Seri tocca le origini di quella sequenza di rivoluzioni, che costituiscono il presupposto – quasi due secoli e mezzo prima! – iniziale della Rivoluzione Russa, Albanese ce ne presenta rilevanti aspetti ideologici, attraverso le considerazioni di Rosa Luxenburg, a caldo,durante gli sconvolgimenti nella Russia di Lenin. Desogus ci ricorda Antonio Gramsci, che dell’esperienza di Lenin fu alfiere in Italia. Un’attenta ricerca su documenti inediti d’archivio,presentati e discussi da Fabbri, illustra la complessa situazione degli stati baltici,e, in particolare, della Lituania, al termine del conflitto mondiale, stretta nei difficili equilibri tra gli Alleati vincitori, i Tedeschi sconfitti e l’espansione della Rivoluzione Bolscevica verso ovest. Isastia illustra un tema troppo spesso trascurato, il ruolo delle donne nei grandi sconvolgimenti sociali. Meluzzi affronta il tema della religiosità ortodossa, che fu lo sfondo religioso di quelle vicende politiche. Murzi rievoca il clima culturale, e, in particolare, letterario, che ha preceduto, accompagnato e poi seguito la Rivoluzione Bolscevica.