Descrizione
Quando ho visto per la prima volta le vignette di Fratel Pisquano mi è venuta in mente un’immagine che mi aveva colpito quando ero ragazzo, ho visto il Pisquano nelle vesti di quel signore che stava dietro ai potenti romani che sfilavano dopo i loro trionfi militari a bordo della biga, e tenendo la corona di alloro, simbolo del successo e del potere, sopra la loro testa ricordava loro che erano comunque umani e pertanto uguali a quel popolo che in quel momento festeggiava il loro trionfo. La Massoneria è un metodo, è acquisire la consapevolezza dell’ascolto, è l’empatia vissuta nella sua accezione più alta, la Massoneria è una cosa seria, è studio, è volontà di comprensione e soprattutto è la capacità di confrontarsi in maniera aperta e curiosa con se stessi e con gli altri. Ma la serietà degli intenti e dei contenuti non deve mai dimenticare che la sua stessa esaltazione e la sua stessa affermazione richiede sempre un bagaglio e in questo bagaglio non devono mancare MAI due valori fondamentali, il senso dell’umorismo e la capacità di sapersi un po’ prendere in giro, l’autoironia. Questi due valori sono due colonne portanti per non cadere nella rigidità del fanatismo, per mantenere quel distacco dalle cose che permette di avere costantemente una visione oggettiva e onesta delle cose, l’ironia è stata simbolo distintivo di grandi figure della storia della massoneria, basta pensare a Oscar Wilde , a Oliver Hardy e al nostro Totò: tutti e tre grandi uomini di ironia e con grande senso dell’umorismo ma altrettanto grandi massoni e al contempo orgogliosi della loro appartenenza a quasta antichissima Istituzione. Le vignette di Sergio Sarri, alias Frate Pisquano sono l’esempio di come la semplicità e il senso dell’umorismo siano vettori di comprensione e di chiarezza verso una istituzione nei confronti della quale si ha poca conoscenza e regna nei giudizi tanta ignoranza, la Massoneria e i Massoni vengono dipinti dai più come una istituzione misteriosa e come uomini che nascosti dietro cappucci e paramenti strani tramano nel buio e nel segreto, ebbene queste illustrazioni dimostrano che i Massoni sono uomini buoni, liberi e di buoni costumi, che sanno ridere di loro stessi e sanno mettersi in discussione sempre con una grande disponibilità a vivere la vita nella maniera più seria per il progresso e il bene dell’umanità , ma senza disdegnare il sorriso e quel disincanto che alleggerisce il peso della vita. Grazie Sergio , tu tieni alto l’alloro della gloria sulla testa dei massoni ma ci ricordi costantemente chi siamo e che tutto è passeggero, in questi periodi oscuri i sorrisi che provochi a noi e ai profani sono dei raggi luminosi che squarciano le tenebre! Angelo “Ciccio” Del Santo