Descrizione
Il testo, redatto tra il 200 e 250 A.C., è composto di 12 capitoli; l’autore si presenta come Qohelet, figlio di David, re a Gerusalemme, con ciò facendo intendere di essere Salomone, re noto per la sua saggezza ma anche per essere stato ricco, potente, costruttore ed anche alquanto gaudente, dedito alla donne, al vino e agli agi. La sua notoria saggezza era la base migliore per dimostrare l’assunto essenziale del libro che può essere sintetizzato nella frase riportata nel I° capitolo:” vanità delle vanità – dice Qohelet – vanità delle vanità! Tutto è vanità! Il libro prende in esame i principali aspetti della vita dimostrandone l’inutilità e la caducità e, comunque, insistendo per l’impossibilità di raggiungere la felicità. La conclusione alla quale giunge è sintetizzata nelle ultime parole del 12° capitolo: “La conclusione di tutto quanto hai udito è questa: temi Dio, osserva i suoi precetti poiché questo è tutto per l’uomo”. Come è ovvio – in primis – cercheremo di leggere il testo facendo riferimento alla tradizione ebraica per visto che il testo fa parte di questa tradizione e perché è un criterio ermeneutico a noi vicino. Tuttavia, potrà essere di estremo interesse leggere il testo anche come un viaggio attraverso la vita; un viaggio riassunto in 12 tappe, ognuna di esse con una descrizione dello specifico contenuto, una analisi ed una conclusione. Il viaggio con 12 stazioni non va inteso necessariamente solo come successione temporale di avvenimenti bensì come 12 momenti dell’esistenza, un po’ come il viaggio descritto da Dante nella Divina Commedia.