Descrizione
Si narra che Papus negli ultimi anni avesse intenzione di sciogliere l’Ordine Martinista, restituendo i ‘Superiori Incogniti’ alla loro secolare autonomia e libertà di movimento; è poi acclarato che il Martinismo conobbe Liberi Iniziatori anche vivente Papus. La strutturazione dei Superiori Incogniti in un Ordine, che Saint-Martin avrebbe di certo osteggiato, è quindi un elemento tutt’altro che indefettibile nel Martinismo, il quale continua ad esistere in una gran numero di catene di Iniziatori le quali generalmente hanno tra loro rapporti assai fraterni.
È nostra opinione che Saint-Martin abbia avuto semplicemente intorno a sé una cerchi di amici, discepoli come lui del Cristo e di Maestri più recenti come Martinez de Pasqually e Jacob Böhme. Il modello insomma è quello dei cenacoli spiritualistici che naturalmente si formarono intorno a personalità quali E. Swedenborg, J. G. Gichtel, lo stesso J. Böhme e molti altri prima e dopo di loro.
Negli anni della belle époque, anni di crescente materialismo e di benessere economico, Papus sentì però l’esigenza di fondare un Ordine basato sul Martinismo – e non sul Martinezismo! – per mantenere accesa la fiammella della Tradizione occidentale. La diaspora dei Superiori Incogniti ricominciò durante la Grande Guerra, in seguito alla morte di Papus nel 1916: l’Ordine aveva dato abbondante frutto, anche se di qualità variegata.
Anche oggi, sebbene di guerre ufficialmente non si possa più parlare per rispetto del politically correct, la situazione generale è così complessa che di un movimento filosofico-iniziatico come il Martinismo si sente ancora grande necessità. Dopo anni di consumismo e di esaltazione della ‘carriera’ (non come la intendeva Saint-Martin bensì, al modo profano, come lotta per l’affermazione sociale), siamo un popolo che non può più consumare altro che i propri risparmi; l’orizzonte si è accorciato e la sola parola ‘futuro’ evoca tristi presagi.
È il momento di recuperare la nostra dimensione interiore e segreta, perché solo in essa troveremo quella beatitudine sempre nuova ed esistente di per sé, che è la firma del Divino nelle nostre vite. Dopo aver approfondito in altri brevi saggi alcuni importanti e necessari aspetti storici e teorici, con questo libricino si vogliono suggerire delle pratiche che gli Autori hanno sperimentato con buoni risultati su di sé e sui Fratelli e le Sorelle delle loro ‘catene’.