Descrizione
Questo libro offre la possibilità di riflettere su aspetti del monachesimo degni di particolare rilievo. Esso si concentra essenzialmente sulla genesi e lo sviluppo del rapporto tra libertà e obbedienza quale emerge dalla testimonianza storica di alcuni padri del monachesimo orientale. Per i padri del deserto la libertà era unica e indivisibile e chi la possedeva nella sua integrità ne restava totalmente permeato e coinvolto. L’obbedienza nella vita «anacoretica» nasce invece come metodo ascetico per la formazione dei discepoli al fine di ottenere la purezza del cuore, l’«apateia», o meglio, quella libertà-discrezione che il libro prende in esame. Con Pacomio, nel cenobio, proprio per organizzare le esigenze imposte dalla vita comunitaria, si incomincia a sacrificare la sfera di libertà. Solo in un secondo tempo l’obbedienza tende ad assolutizzarsi, divenendo una virtù avente valore in sé stessa; s’instaura così una dinamica irreversibile tendente a comprimere fino ad arrivare, purtroppo, a escludere il suo dato primordiale, originario e fondante: la libertà.